Poesie (1940-1970). Testo originale a fronte
"Qui regna l'intesa di non amare / il prossimo, o il domani che passerà al setaccio / i nostri proponimenti. Mentre noi viviamo, viviamo / per inalare il fumo delle vittime...". E' inesauribile la tensione alla denuncia nel lungo e accidentato percorso poetico di Robert Lowell; è quasi un'ansia logorante di dire la verità su di sé e sul mondo, che rende la sua voce una delle più autentiche e credibili di tutto il Novecento letterario americano.I suoi versi sono animati da una disperata ricerca di Assoluto e da un'insopprimibile vocazione all'autoanalisi, tanto tormentata da giungere fino alle soglie dell'autopunizione e della nevrosi, di cui infatti il poeta soffrì per molti anni della sua vita. Ed è questo l'articolato iter poetico che questa antologia intende proporre: dai versi di "Land of Unlikeness", in cui il cattolicesimo di stampo puritano, sempre rivissuto come drammatica folgorazione, si fa strumento acuto di denuncia del peccato, fino agli enigmatici poemetti di "Lord Weary's Castle", nei quali la passione profetica si stempera in armoniosa narrazione; dallo stile quasi privato e confessionale dei "Life Studies", laddove anche la lingua e lo stile assumono nuove forme, inglobando cadenze e ritmi prosaici del parlato quotidiano, alle ultime poesie, quelle di "Notebook", in cui è la cronaca - l'assassinio di Kennedy, la guerra del Vietnam, le rivolte studentesche - a diventare oggetto della caustica e disgregante vocazione analitica del poeta. E' un percorso a più binari, di poesia ma anche di vita, entro il quale il lettore avverte una costante ed eroica volontà di resistenza e non rassegnazione.
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