Questa è la beat generation
Quando, nella primavera del 1944, Jack Kerouac, Allen Ginsberg e William Burroughs si incontrano in un appartamento in affitto sulla 118 sima Strada di New York, sono tre giovani ancora sconosciuti, con storie familiari molto diverse alle spalle, un presente assolutamente precario, un futuro carico di incertezze e senza alcuna precisa ambizione artistica; vivono una vita già fuori da tutti gli schemi, siano essi quelli della Marina Militare o del mondo accademico, passano le giornate in compagnia di ladri, sbandati e tossicodipendenti e hanno tutti e tre, in un modo o nell'altro, già avuto modo di sentirsi diagnosticare una qualche forma di instabilità psichiatrica. Eppure quello sarà un momento decisivo non solo nelle loro esistenze, ma anche nel processo di rinnovamento della storia letteraria del Novecento: dal quel giorno infatti le loro vite non smettono più di intrecciarsi e nel giro di poco più di un decennio quell'incontro sarà riconosciuto come l'atto di nascita della Beat Generation, il germe da cui hanno preso forma e vita romanzi come "Sulla strada" di Kerouac e "Il pasto nudo" di Burroughs o peosie come "Urlo" e "Kaddish" di Ginsberg. Raccontandoci come in un romanzo vicende di amore e di fughe, scandali pubblici e privati, ma anche spiegando e analizzando, con l'occhio lucido del critico, comportamenti trasgressivi e situazioni finora inedite, James Campbell traccia un profilo della Beat Generation e dei suoi protagonisti illuminandone il percorso di ricerca, apparentemente casuale e contraddittorio ma sempre fecondo e innovativo; e ci propone un libro che è un documento prezioso, in cui alla forza dirompente della poesia e della cultura beat vengono riconosciute radici assai profonde tanto nei ritmi sfavillanti dell'emergente musica jazz e nel gergo dei neri di Harlem, quanto nei corridoi male illuminati di una clinica psichiatrica e nell'oscurità della provincia reazionaria e xenofoba degli anni Trenta.
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