La tonsillite di Tarzan
Tarzan è lei, perché è forte, perché gira il mondo utilizzando i sentimenti come liane, perché attraversa sana e salva il turbine degli avvenimenti dell'America Latina degli utlimi trent'anni, al quale nessuno è sopravvissuto senza essere un atleta dell'esistenza. L'artista è lui, poeta e cantautore che riceve le lettere di Tarzan nel suo rifugio parigino a prova di catastrofe e si stupisce di lei, sognando di tornare al giorno in cui l'ha avuta vicina. E il tempo sono gli anni che vanno accumulandosi dal loro primo incontro a Parigi, quando ancora erano giovani, dapprima uniti in una spensierata amicizia, poi innamorati; anni che incrociano lunghi silenzi e riconciliazioni, incontri riusciti e mancati. A volte succede che a Tarzan, per farsi spazio tra i mille nemici della giungla, si infiammino le tonsille. La giungla che per lei è il Cile e poi il Salvador, e ancora la California. Divisi dal destino ma non dai sentimenti, rimarranno uniti attraverso una fitta corrispondenza che lui raccoglie per rispondere idealmente "all'amore di una grande amica e all'amicizia del mio più grande amore". Pagina dopo pagina, si delinea il ritratto straordinario e intenso di una donna raccontata da un uomo, un vero compagno di viaggio, in un rapporto fuori dagli schemi, ironico, colto, brillante, romantico, indimenticabile.