Le soprano

Da una parte il monumento all'inventore dell'asfalto, dall'altra la chiesa e la statua di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, con la mano stesa sopra la locale scuola cattolica e verso l'orizzonte vuoto della baia: la vita non offre granché alle ragazze di questo paesino scozzese. Neanche a farlo apposta, l'unica occasione per evadere - una gara di canto in città, ma sotto la sorveglianza delle suore e con la categorica proibizione di portare più di un orecchino per lobo -coincide con l'arrivo di un sommergibile carico di marinai in cerca di distrazioni. Alle Soprano, che detengono la leadership nel coro, non resta che boicottare la gara e farsi eliminare per poter andare a ballare i lenti coi marinai in discoteca, dopo aver eluso la sorveglianza del buttafuori.Chiuse in una toilette, le ragazze attirano l'attenzione morbosa di un anziano gruppo di americani in vacanza, poi si ubriacano con intrugli alcolici ottenuti correggendo gazzosa, Coca-Cola e succo di ciliegia, fanno la roulette russa a colpi di gin tonic e Bloody Mary, vanno nei pub vestite con una curiosa mise: camicetta da collegiale - quella dell'onorata divisa di Nostra Signora - annodata in vita per mostrare il piercing all'ombelico, tanga leopardato e reggiseno imbottito. Infine cadono nella rete di un feticista che ruba i loro zaini costringendole a presentarsi - tardi - alla gara con minigonne vertiginose e anfibi comprati durante la pausa dalle prove. Giusto per non arrivare nude. Sguaiate e vistose, con i loro trucchi pesanti e gli abiti dozzinali, le Soprano e le altre scendono senza troppa paura agli inferi degli orrori metropolitani. E si buttano tutto dietro le spalle: l'espulsione dalla scuola, l'incertezza per il futuro, la gravidanza indesiderata di Kay, la malattia che sta consumando Orla; e anche gli uomini, di cui, in fondo, hanno imparato a fare a meno. I maniaci inoffensivi, gli scapoli molto poco impenitenti e i divorziati piagnucolosi che incrociano sul loro cammino sono [...]