L'amore inutile
In un appartamento di New York Leonia accarezza il grilletto della 38 che si è appena ficcata in bocca. Quando il suo ragazzo torna a casa la trova "sparpagliata su tutto il pavimento". Lui ha ventun anni, ama il blues e suona l'armonica, specialmente quando bene whisky. Stordito dalla tragedia, si aggira sbronzo e rancoroso per i locali del centro, fino all'incontro con Michelle, che gli offre un po' di calore sul pianerottolo di un residence. Ma il giovane protagonista ha ormai deciso di tornare dai suoi genitori nel New Jersey per ricostruire un filo smarrito e cercare nelle pieghe del passato una risposta all'abisso del suicidio, un contatto col mistero della vita. E' l'inizio di una travagliata discesa nei luoghi oscuri della propria coscienza, tra sensi di colpa e barriere d'incomunicabilità: il padre è assente, la madre è troppo possessiva e lontana a un tempo, la sorella lo trascina in un viaggio a base di funghi allucinogeni in cui il solo momento d'intesa e complicità svanisce sull'eco di una celebre aria verdiana. L'unico conforto sembra venirgli dal cane Clamor, immagine dell'ironia che lo accompagna in questo fine settimana e lo guida nella ricerca di una nuova dignità, stemperando i toni duri di una riflessione molto risentita sulla vita.Mark Cirino, al suo romanzo d'esordio, affida a una scrittura febbrile e in "presa diretta" il ritratto amaro, commovente e divertito di un ragazzo in cerca delle verità ultime, un "giovane Holden" di fine millennio destinato a scoprire che "la vita ha intralciato l'amore, e la morte ha intralciato la vita, ripristinando l'amore".
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