Il pappa
Bobby Lancaster, Youghblood per i suoi vecchi maestri, Mister Graffio per qualcuna delle sue "ragazze" e infine Iceberg Slim per la leggenda: sono i molto nomi di battaglia di Robert Beck, protagonista e autore di questo libro. Bobby scoprì la sua vocazione di magnaccia il giorno in cui, sognando di mettersi al volante di una Packard, spinse una quindicenne a prostituirsi per amor suo nel retro di una bisca. La sua prima ragazza in servizio regolare arrivò subito dopo il riformatorio, e con lei il giovane pappa nero lasciò Milwaukee ed esordì sulla scena di Chicago a bordo di una minuscola Ford. E' lì che, una sera d'inizio anni quaranta, divenne Iceberg. Sfiorato da una pallottola in un bar, raccolse in tutta calma il suo cappello, diede un'occhiata distratta ai fiori d'entrata e d'uscita e se lo ricacciò in testa avviandosi verso la porta. Potenza della cocaina. Fu allora che Top Glass, lo spacciatore dal volto angelico, impressionato dal suo sangue freddo, gli profetizzò il brillante futuro che lo attendeva. La droga è "l'anima ghiaccia" del mestiere, soprattuto per Iceberg. In più la vita, nella sua durezza, non gli aveva fatto mancare ottimi insegnanti e un discreto numero di ragioni per rifarsi sulle donne e sugli uomini: la bellezza avvelenata della madre, la crudeltà di un padre in ghette bianche e bombetta di traverso, i consigli di un gruppo di magnaccia messicani in declino conosciuti durante la sua prima detenzione. Infine, le dritte manageriali del grande Sweet Jones, che vive in un attico nella zona dei bianchi e ha un debole per lui. Senza la cocaina è difficile però far rispettar le regole ferree del branco, che è sempre lì, pronto a coglierti con un piede in fallo per poi deriderti e piantarti in asso. Perché è sempre il pappa a mollare, non viceversa. La veneri nere di Iceberg, poi, si fanno avvicinare solo da clienti bianchi, meglio se con una Cadillac, e chiedono cento, accettano dieci e puntano a mettere insieme il rotolo da mille.
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