Non so lasciar la penna. Lettere a mons. Vincenzo Fondacaro (1912-1938)
Anche in questo volume tornano alla luce delle lettere che hanno sfidato il tempo, trovando riparo dentro i faldoni e tra gli scaffali di un archivio. Sono perciò lettere che contengono e raccontano la storia vissuta dal loro autore e dalla persona cui egli le inviò. Lettere scritte non semplicemente sulla scorta dell'estro letterario, ma piuttosto nel solco della fatica quotidiana e della preoccupazione pastorale. Difatti, si tratta di ben cento lettere, inviate - tra il 1912 e il 1938 - da mons. Mario Sturzo, vescovo di Piazza Armerina dal 1903 al 1941 e insigne pensatore-teorico del cosiddetto neosintetismo -, a mons. Vincenzo Fondacaro, vicario generale e rettore del seminario diocesano. Luca Crapanzano, che ha conseguito il dottorato in teologia presso l'Università Lateranense di Roma con una tesi sulla riflessione antropologica di mons. Sturzo, ne ha curato una fedelissima trascrizione e ne ha rilevato l'importanza storica, commentandone i temi principali e più ricorrenti.
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