Lo sguardo impuro
Ottobre 2002. Mariano Cuter, ventottenne professore neoassunto, riceve dal suo collega e amico Pier una telefonata allarmante: nella sua scuola circola, in centinaia di riproduzioni, una fotografia sgranata che lo ritrae in un'esplicita scena erotica con due ragazzine. La misteriosa foto-beffa sconvolge l'esistenza di Cuter, incendiato dal sospetto che si tratti di una cospirazione ai suoi danni in cui è coinvolto anche chi gli è più vicino. Alla scrittura del presente, ai flashback e ai dialoghi interiori di Mariano fa da contrappunto la ricostruzione degli stessi fatti fornita da Pier ad alcuni anni di distanza, in un alternarsi di conferme, smentite e ribaltamenti di prospettiva, così che realtà e immaginazione prendono a fondersi in modo inestricabile, portando a galla grotteschi malintesi, conflitti esasperanti, irrisolti rancori personali. Fantasmi familiari e paure ancestrali riemergono dal passato insieme all'ossessione da cui Mariano non si è mai emancipato. Ai due poli di questo tormento, il primo e unico amore di Cuter, Sula (sedicenne greca che ha bloccato la sua sessualità a un irripetibile momento di felicità adolescenziale), e Lorena, una delle due liceali protagoniste dello scatto. La perversa e anonima macchinazione ordita per screditarlo porterà Mariano a un'inevitabile discesa agli Inferi, resa ancor più drammatica dal terremoto che frattanto colpisce la sua città, trasformando la morte di ventisette ventisette bambini in un evento mediatico planetario.