L'arpa perduta. Dinamiche dell'identità e dell'appartenenza in una tradizione di musicanti girovaghi
Figura indecente e indisponente, ma pure meravigliosa e straordinaria, dell'insolito e del sensazionale, il musicante di strada sembra sottrarsi ad azioni univoche di definizione e di categorizzazione per ritrovarsi relegato in spazi simbolici di frontiera. Abitatore di terre di confine, non artista ma neppure semplice mestierante; non vagabondo ma neppure ozioso; non mendicante ma neppure furfante, piuttosto figura del limite, liminare. Figura di scandalo, eterodossa, eccentrica, marginale, che attrae e che respinge, posta tra ambiti rurali di appartenenza e spazi urbani di destinazione, tra il quotidiano normale e il festivo meraviglioso, in un continuum indefinito tra normale e anormale, lecito e illecito. Tra il fascinans e il tremendum. Figura del limite che ben si presta a far venire alla ribalta il limite delle procedure e delle modalità adottate dall'Occidente per pensare e rappresentare l'altro da sé.
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