New York anni Ottanta. L'arte in presa diretta
"Si arrivava per caso a New York, erano gli anni Ottanta, e non era più possibile partire...". Questo libro racconta una città e la sua avventura nell'arte vissute dall'autrice in presa diretta. Come in un viaggio, che evade ogni tappa segnata dall'urgenza di un incontro, il genio, i prodigi, le follie di un intero decennio ci scorrono davanti ora 'accesi' dalla potente miccia del ricordo, ora 'risolti' nel lungo respiro della riflessione critica. Dallo Squat theatre all'immaginario elettronico di TODT, le mille schegge di questa testimonianza si ricompongono in un quadro di rara forza comunicativa. E poi i 'parties' interminabili, i sopralluoghi ad Harlem, gli spazi sinistri del Lower East Side, gli 'openings' notturni e le altre, infinite possibilità offerte dalle strade di New York fanno da controcanto alla pura esperienza artistica rendendo perfettamente il senso di un tempo e di una città in cui 'fare' arte, 'praticare' l'arte, 'consumare' l'arte erano tutte espressioni di un'esuberanza di vita che scivolava onnipotente senza complessi né limiti estetici.
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