Come se nulla fosse. Storie di «Punk» a Roma 1980-2000

Questo libro racconta la storia di quattro quindicenni violenti e arrabbiati che, nel 1981, credevano soltanto nel punk e nella rivolta urbana. In un paese uscito a fatica dagli anni di piombo il disagio giovanile delle grandi metropoli prendeva le forme di una rivolta non organizzata ma incredibilmente vitale.Roma in particolare divenne il luogo in cui l'ansia di distruzione trovò conferme in un genere musicale che era anche una filosofia di vita, che non chiedeva niente se non una chitarra da spaccare su un palco o sulla testa di qualcuno: il punk. In un simile contesto i Bloody Riot, primo gruppo punk autoprodotto della Capitale, diedero origine a un numero impressionante di disordini, di concerti improvvisati, di scontri con ogni forza di pubblica sicurezza. Roberto Perciballi, cantante della storica band, ne ripercorre le imprese attraversando una città dove non esistevano ancora i centri sociali, i concerti erano rarissimi, le discoteche poche (e odiate) e l'unico possibile luogo di aggregazione era la strada.