Verso la felicità volevano tornare
Un romanzo corale, nel quale svetta la voce solista di Libero, ragazzo costretto a diventare uomo anzitempo. Un'avvincente saga di storie personali intrecciate con la Storia, quella con la maiuscola, seguendo le bizzarre traiettorie del caso, che a volte paiono rispondere a logiche tutt'altro che imprevedibili... Donati è un regista affettuoso e appassionato: i suoi protagonisti - spauriti e dolenti, quanto fieramente intenzionati a uscirne vivi - attraversano la Seconda Guerra mondiale, si organizzano per ricostruire, si amano, tradiscono, magari abbandonano l'Italia cercando d'impiantare altrove radici e sogni, adorano il buon cibo e il vino rosso, a volte si ritrovano per poi allontanarsi nuovamente. Si commuovono ascoltando canzoni alla radio, eccitandosi al magico fluire del tango se non piuttosto alle acrobazie della chitarra jazz di Django Reinhardt. Un incrociarsi di esistenze che affronta i mutamenti epocali degli ultimi decenni fino alle soglie degli anni Sessanta, che evita le facili nostalgie del "bel tempo che fu" eppure rivendica l'importanza della memoria come radice di qualsiasi futuro.
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