Le quaranta stazioni di Lorenzo Florà l
E possibile raccontare la santità , l'innocenza, il distacco dal mondo, oggi, in Occidente, nell'epoca della Tecnica Dispiegata e del Mercato Globale? O il risultato - per chi tenti di farlo - sarà , inesorabilmente, la comicità involontaria e l'insensatezza? L'autore deve aver avvertito che, se quest'impresa è possibile, lo è solo nei modi del controcanto, dell'eco che, mentre ripete, lascia percepire la differenza. Per questo, forse, nel suo tentativo temerario si è lasciato condurre e provocare da un testo-guida, una raccolta di massime sufi dell'XI secolo che delineano un percorso di uscita dall'umano e di percezione dell'assoluto.
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