Senza movente
Apre la narrazione un misterioso delitto avvenuto in Romagna all'inizio degli anni '50: il "giallo" diventa un pretesto per rivedere l'Italia di quegli anni, per accorgerci delle grandi mutazioni sociali che hanno modificato il volto del Paese. Nella seconda parte del volume il "giallo" diventa un ulteriore pretesto: si tratta infatti del racconto scritto, oggi, da un cinquantenne, che dalla provincia non si è mai voluto staccare, che lo invia ad un amico d'infanzia, approdato a Milano alla corte di una grande casa editrice. Entrambi frustrati, monchi di qualcosa che non sanno, non avranno la forza di confrontarsi neppure con la "scusa" della valutazione di quel manoscritto.
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