Rotulus pugillaris e altre poesie
La poesia di Mario Socrate si è rivolta con sempre maggiore rigore a guardare il mondo in un nesso di partecipazione appassionata e di disillusa distanza: in essa l'amore alla vita, la ricerca di una verità e di un orizzonte 'umani', le più inquiete domande sul male e sul dolore, si impongono con più forte necessità, con più netta evidenza, quanto più tutto è guardato come da lontano, quanto più la parola riconosce la propria aderenza ad un parziale 'punto di vista'. Si tratta di una 'distanza' sostanziata di passione per la realtà (che non rinnega l'originaria esperienza 'neorealistica' né l''impegno' democratico e civile), ma come attutita, fasciata, esitante di fronte ai micidiali pericoli di un mondo sempre più decomposto e indecifrabile. (Giulio Ferroni)