Sottovento. Critica e scrittura
"Un discepolo chiede al rabbino: "Quanti sensi può avere un versetto della scrittura?". "Ogni versetto del Libro - risponde il rabbino - può avere fino a sessanta sensi". "E qual è quello vero?", incalza il discepolo. "Il sessantunesimo", replica il rabbino."Così inizia questo libro, che l'autore definisce "studio per un autoritratto in veste di lettore". La ricerca del senso, le modulazioni del rapporto testo-interprete, la critica come scrittura, l'attivazione fantastica e meditativa del lettore sono alcuni dei temi affrontati. Il libro privilegia la narrazione critica più che il giudizio di valore, e oppone la passione dell'interprete alla fiducia nei metodi. Del resto, per quanto se ne stia al riparo e 'sottovento', la critica è condotta dallo stesso vento dell'invenzione, della poesia.
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