Uno monta la luna
Dai versi di Ballerini soffia un vento di rivolta, che aggroviglia senso e suono o erompe in proclami e singulti, come nei casi novecenteschi: il "Découragez les arts!" dei Surrealisti e la "via difficile" di Rilke, l'irriducibile "tensione polare" di Gadda, il "balbettamento" deleuziano, l'"incongruenza" di Barthes. Come pochissimi altri, Ballerini sa che oggi la poesia è sola, indigente, morente, negletta, oppure trasfusa nel "melodico" planetario, 'musique d'ameublement" per l'incoscienza felice (e appena lievemente 'morbide') degli attuali fruitori del mercato globale. (Giorgio Ficara)
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