Beps. Non dovrebbe accadere

Beps. Non dovrebbe accadere

Il volume ci introduce alla drammatica vicenda di un giovane ventinovenne, figlio unico, morto la scorsa estate a Madrid in modo occasionale (cadendo da un ballatoio e finendo su uno spuntone di una ringhiera priva del pomello). Giuseppe, il nome del ragazzo, era ingegnere informatico, doveva iniziare la specialistica in nanotecnologie. Amava viaggiare; fortemente impegnato con varie associazioni studentesche universitarie, BESTed ERASMUS, ricopriva incarichi dirigenziali. A distanza di mesi tanti i ragazzi che da varie parti d'Italia scendono dai genitori, hanno costituito un'associazione SYSKRACK, per continuare il suo impegno nell'ambito delle stampanti 3D e delle nanotecnologie. Il libro racconta le ore convulse della comunicazione della tragedia, le peculiarità di Beps, la sua famiglia, l'amore, il suo modo di porsi, d'essere riferimento per tanti coetanei, il condividere una filosofia di vita basata sulla solidarietà, sull'impegno, sulla ricerca, sull'innovazione, su criteri basati sulla valenza e sul merito individuale. Il capitolo finale "Un viaggio immaginario" presenta frammenti di dolcezza in un ipotetico viaggio a Parigi e Londra con Beps e Miela.
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