Varco nel muro. Lettere, e-mail, sms. I ragazzi scrivono alla prof. di religione (Un)
"Nei corridoi affollati quando i ragazzi entrano nelle aule, qualcuno ti chiama; incroci uno sguardo che si avvicina, e ancor prima di poter dire qualunque cosa senti che una mano sfiora la tua e ti lascia scivolare un bigliettino, una piccola busta, un ritaglio di giornale, una poesia, testi di canzoni... A volte, invece, ricevi frammenti di vita on line o sul cellulare; "Prof, vorrei morire, sto male..."; "Ho un problema enorme, possiamo vederci?". Di fronte a questi appelli, non mi sono mai tirata indietro". Un'insegnante di religione e i suoi studenti. Il libro si muove tra questi due poli, offrendo uno spaccato della gioventù di oggi, che cerca di dare un senso alla propria esistenza, non rassegnandosi alla deriva del mondo intorno a loro. Il canale della comunicazione sono le lettere, la mail e gli sms, in cui dietro al velo offerto dalla parola scritta, i ragazzi spalancano cuori, desideri, passioni, domande e risposte, ambizioni e paure.
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