Voglio una vita manipolata
Fecondazione artificiale, aborto, droga, eutanasia, nella visione dell'Autore Francesco Agnoli, sono aspetti diversi del medesimo "dissesto etico" che provoca l'attuale tendenza alla manipolazione e all'uccisione della vita umana. Di fronte a questa drammatica verità difficilmente confutabile con fondati argomenti che non siano meri trabocchetti retorici, l'uomo è ancora una volta chiamato a dar prova della propria libertà. Si tratta di vincere l'indifferenza dei molti che, pur magari impegnati politicamente o sensibili alle "questioni sociali", non riconoscono la vera posta in gioco nella radicale lotta per la vita che è in corso. Soprattutto, si tratta di non guardare alla vita con lo sguardo cinico degli ultras della scienza arrogante e incosciente che, per sua stessa ammissione, sperimenta le proprie pratiche «senza sapere che cosa stia facendo e che cosa possa succedere nel lungo periodo». «Avrei tanto desiderato che tutto ciò non accadesse ai miei giorni!»: il prof. Agnoli cita Tolkien, nelle parole di Frodo, per indicare la sensibilità dell'uomo semplice, non sradicato, costretto ad attraversare questa galleria d'orrori! In fondo, la disposizione d'animo, la verità del cuore che coinvolge le dimensioni profonde della nostra umanità, sono tutto: «ciò che distingue la nobiltà dei cuori non è la maggiore o minore conoscenza, ma la disposizione della volontà, della libertà, al bene». Tuttavia il cuore dell'uomo si corrompe facilmente, la libertà del bene è minacciata dalla schiavitù del male - il cui neo-linguaggio è sempre più fascinoso e suadente -, i sentimenti umani sono agevolmente manipolabili (lo sanno bene i portatori della cultura di morte, che nel mediocre dibattito sui referendum abrogativi della Legge 40 fanno leva più su inconsistenti argomenti emotivi, che non su dati scientifici; significativo paradosso per sedicenti paladini della scienza!). Un cuore retto, pertanto, deve accompagnarsi ad una ragione lucida, capace di confrontarsi con la realtà delle cose. Nella meraviglia della bellezza della vita, ma anche, purtroppo, nell'orrore della giungla delle tecniche irrazionali che violentano i fondamenti dell'umanità. Non è impresa facile, quest'ultima. E' uno sforzo, propriamente: un sacrificio, richiesto all'uomo d'oggi: saper reggere uno sguardo giusto e forte, per pronunciare parole altrettanto chiare e forti. Il prof. Agnoli, di questo sforzo («personalmente sono un po' stanco di proseguire in questo elenco di tristezze»), si fa personale e magistrale interprete. Gli siamo profondamente grati, soprattutto per le pagine dei suoi scritti che ci hanno provocato più disgusto e rabbia. Di questi sentimenti non siamo certo orgogliosi, ma conosciamo il significato del peso della Croce, che dona all'uomo la libertà che gli spetta. A chi volesse considerare verità inerenti le mortifere pratiche di fecondazione assistita, silenziate dai grandi mezzi di comunicazione; a chi volesse formarsi un'opinione in vista dei prossimi referendum abrogativi della Legge 40, che tenga conto dei dati oggettivi e della cultura che li ha ispirati, consigliamo di leggere: «Voglio una vita manipolata», di Francesco Agnoli. Paolo Marcon
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