La lettera sbagliata
Quando una voce femminile gli comunica al telefono che Sir James Watson, il ministro degli Interni, è stato assassinato, il sovrintendente Sinclair di Scotland Yard non crede alle sue orecchie. «Chi parla?», chiede. «Non importa», è la risposta, «solo il suo assassino». Uno scherzo di cattivo gusto? Allo Yard non risulta nulla e da un rapido controllo su dove sia il ministro si appura che questi non si trova né in Parlamento né nel suo ufficio. Qualche minuto dopo la telefonata, da Sinclair si presenta Sylvester Collins, un amico avvocato che ha abbandonato la professione per dedicarsi alle investigazioni e che ha spesso aiutato la polizia nelle indagini su misteriosi delitti. «Poco fa una donna mi ha chiamato dicendomi che volevi vedermi per un problema urgente», gli spiega. «Di che si tratta?». I due decidono di recarsi a casa del ministro, dove la domestica li informa che Sir James si è chiuso a chiave nel suo studio e non vuole essere disturbato. Di lì a poco si scoprirà che l'uomo giace morto in quella stanza, proprio come annunciava la telefonata.
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