Il caso con nove soluzioni
In una nebbiosa serata d'inverno il dottor Ringwood è costretto a mettersi in macchina per andare a visitare una donna che si è sentita male. Quando arriva faticosamente a destinazione, una casa con giardino alla periferia della città, nessuno risponde al suono del campanello anche se all'interno le luci sono accese. Dato che la porta è aperta, decide di entrare e nel salottino trova, accasciato su un divano, un giovane in un lago di sangue. Questi riesce a sussurrargli qualche parola prima di morire. Il dottore, scoprendo che nell'abitazione non c'è telefono, si reca alla casa accanto per chiamare la polizia. Qui viene accolto dalla cuoca, che lo informa di essere stata lei a convocarlo perché la cameriera non sta bene e in casa non c'è nessun altro. Dopo aver telefonato a Sir Clinton Driffield, il capo della polizia, aver prestato le prime cure alla malata e aver raccolto qualche informazione, Ringwood torna sul luogo del delitto per attendere l'arrivo degli investigatori. Più tardi, prima di rincasare, decide di passare dalla paziente insieme a Sir Clinton, ma quando suona alla porta nessuno risponde. I due riescono a entrare e salgono al primo piano dove, davanti ai loro occhi... Così comincia il romanzo (1928), uno dei più intricati e intriganti mystery dell'epoca d'oro del giallo.
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