Condanna sommaria
Invitato a partecipare a un talk show televisivo su un caso di omicidio che sta facendo discutere gli Stati Uniti, l'avvocato Antonelli incontra un giovane professore di legge, Justin Sinclair, con il quale si trova in piena sintonia sia sugli aspetti tecnici che su quelli morali della giustizia: nessuno può condannare una persona prima che la legge si sia pronunciata. Nessuno, né l'opinione pubblica né la stampa né la televisione. Di lì a poco Sinclair viene invitato da Antonelli e dal socio anziano del suo studio a unirsi a loro, ma quando la cosa sta per andare in porto ecco che il professore viene accusato di omicidio. La vittima è una giovane procuratrice distrettuale, Daphne McMillan, legata a Sinclair, così si dice, da una "affettuosa amicizia" nonostante fosse sposata. La posizione del professore, di cui Antonelli si assume la difesa, sembra senza speranza: la donna è stata uccisa nella casa di lui e Sinclair, quando la polizia è arrivata, aveva ancora le mani insanguinate. Il caso, grazie all'enorme rilievo dato dai media, diventa ben presto l'argomento del giorno. A nulla valgono il passato impeccabile di Sinclair e il prestigio di cui gode: per l'opinione pubblica è colpevole e quindi deve essere colpevole anche per la legge. Pare proprio che non ci siano speranze per Antonelli, ma ecco che un nuovo e inaspettato delitto apre una prospettiva del tutto diversa sul caso.
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