La paura dell'artificiale. Progresso, catastrofe, angoscia

La paura dell'artificiale. Progresso, catastrofe, angoscia

Questo saggio di Emmanuel Mounier del 1948 è quasi un inedito per il pubblico italiano, non essendo più apparso dal 1951. Eppure si tratta di un testo profetico e libero: profetico perché affronta con coraggio il problema delle reazioni emotive dell'uomo nei confronti della tecnica che egli stesso crea e che gli sfugge dalle mani, libero perché riesce a tenere a bada tanto le retoriche della catastrofi quanto gli eccessivi entusiasmi nei confronti dell'artificiale. In un libro dominato dall'immaginario della bomba e della tecnica, del progresso e della catastrofe, della paura e dell'angoscia, Monnier ci offre una lezione di metodo che Franco Riva, curatore di questa edizione, riprende nel suo saggio introduttivo spingendola là dove il filosofo francese non poteva immaginare: oggi, infatti, le nostre paure, e le nostre speranze, non hanno più soltanto il nome della macchina ma anche quello della realtà virtuale - ancora più inquietante, ancora più rasserenante.
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