Le ragioni del dialogo. Grammatica del rapporto fra le religioni
Nella fase storica del nostro mondo globale il contatto tra le religioni e con la loro irriducibile pluralità è un fatto che si impone come ovvio e inevitabile. Ma quale forma assume in realtà, o deve assumere di diritto, questo rapporto? Come immaginare un incontro cbe eviti tanto le secche dell'indifferentismo quanto i rischi di conflitto, purtroppo spesso attestati nel nostro universo contemporaneo? Sono interrogativi che la cronaca recente, nonché i fenomeni odierni di integralismo e di fondamentalismo ricorrenti in tutte le religioni e a tutte le latitudini, hanno reso quantomai acuti. E' su di essi che è focalizzato il dibattito sviluppato nel volume. In esso si mette in opera un approccio multilaterale, si mettono a confronto tradizioni di pensiero e pratiche, anche religiose, differenti, e si cerca di affrontare il nodo problematico più arduo creato dal rapporto tra diverse fedi religiose. Il dialogo fra religioni viene invocato come se fosse una facile via di uscita dalle difficoltà dell'incontro tra religioni e culture, oppure viene presupposto come una pratica scontata. Nei saggi di questo volume si cerca viceversa di evidenziare due requisiti indispensabili del dialogo tra religioni. Il primo qualifica il dialogo come la struttura relazionale più congrua per una relazione tra universi di senso differenti. Il secondo individua in una "grammatica" la condizione efficace per trasformare il rapporto in fattivo riconoscimento e fertile cooperazione.
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