Filosofia del viaggio
Che cosa c'è di più facile, oggi, se non viaggiare? Tutto è in rete, in movimento: la vita stessa è stare nel movimento. Il viaggio non è più il privilegio di pochi e le sue parole sembrano imporsi come degli slogan mondiali, globali. Ovunque, perfino nei programmi politici, si parla di accoglienza, di ospitalità. Eppure, dentro all'apparente facilità del viaggio, molto sembra compromesso: il viaggio assomiglia spesso a un semplice spostamento o a una dislocazione di consumi. Sembra inoltre parlare volentieri la lingua unica, e insicura, dello scambio e del denaro. Non meraviglia perciò che altre parole (e questa mette in sospetto) si dicano meno: l'altro e il distacco da sé, l'unicità e la fragilità delle vite, la responsabilità.
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