L'arcobaleno infranto. La funzione del colore in Whitman, Dickinson, Frost, Merwin

L'arcobaleno infranto. La funzione del colore in Whitman, Dickinson, Frost, Merwin

L'indagine descrive la funzionalità dell'elemento cromatico nel linguaggio dei due maggiori poeti dell'Ottocento americano (Whitman e Dickinson) e di due fra le più significative voci del Novecento (Frost e Merwin). Parte dalla reazione romantica (Goethe, Keats) nei confronti dell'ottica di Newton, che risolveva la percezione nell'analisi delle cause dei fenomeni. La tecnica whitmaniana supera la mimesi naturalistica, con effetti che vanno dall'impressionismo all'espressionismo. In Dickinson il colore produce immagini e visioni alle soglie dell'astrazione. Il cromatismo frostiano crea epifanie sospese sul contesto monocromo; quello di Merwin è un vero "allarme" che sostiene e recupera messaggi e contenuti.
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