Il tifo e lo schifo. Per seguire, dopo lo scandalo Moggi & C., il campionato di calcio senza vomitare
Una sorta di pamphlet sullo scandalo che ha devastato il calcio italiano, scaturito in seguito alle intercettazioni disposte dalla magistratura. Un'attenta e spietata disamina del ciclone abbattutosi sul calcio nostrano a seguito di un'inchiesta - variamente definita come "Calciopoli", "Piedi puliti" ecc. - che ha scoperchiato il tetto del traballante edificio del football italiano, evidenziandone le contraddizioni, le storture, gli illeciti e soprattutto la corruzione imperante, protetta da un muro quasi impenetrabile di omertà. L'autore, una delle colonne del giornalismo sportivo nazionale, oltre che abile e fine polemista, passa in rassegna i protagonisti di questa vicenda (gli arbitri, i giocatori, i giornalisti, i dirigenti, i procuratori, i tifosi), per poi rileggere i fatti alla luce dei più recenti sviluppi - compreso il coinvolgimento di Aldo Biscardi - e inserire un capitolo speciale, intitolato significativamente "Moggi, Giraudo and Company". Gian Paolo Ormezzano cita fatti e personaggi, fa nomi e cognomi, ricorda gli scandali precedenti, ma soprattutto esprime il senso di disagio profondo che oggi suscita in noi il "campionato più bello del mondo". Ce n'è per tutti, ovviamente; il tutto sul filo della palpitante attualità condita con un pizzico di ironia, oltre che da uno spirito di sana provocazione. Dunque, un libro da leggersi tutto d'un fiato, semplice, istruttivo, appassionante.Tutti coloro che sono animati da un sincero e profondo amore per il calcio e il tifo sportivo purtroppo dovranno confrontarsi con le sue degenerazioni, i suoi eccessi, le sue faziosità - ovvero lo schifo - e troveranno nel volume esattamente quello che temono: i cattivi pensieri e addirittura quello che non avevano osato pensare. Non si tratta però di un libello grondante di gossip e di facili moralismi, o a caccia di scandali a tutti i costi, piuttosto è l'affresco di un mondo che sembrava al riparo da qualsiasi tipo di bufera, dove oggi lo scandalo aleggia sovrano.
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