Passaggi di tempo
Philippe Ravassard ha bisogno di tempo. Una sindrome misteriosa ha impresso una data di scadenza alla sua vita. Fernando Ramirez y Nebòd è un notaio che non riesce a dormire. Ogni notte passa in rassegna i suoi ricordi, ma questi finiscono prima dell'arrivo del sonno. I due s'incontrano a L., una colonia remota dove Philippe è andato a dirigere la filiale dell'agenzia di forniture navali per la quale lavora. Il contratto che li legherà sarà perfetto, formalmente ineccepibile: Philippe cederà al notaio il tempo del suo passato, ricco di ricordi e avventure, Fernando glielo pagherà con una misura equivalente di tempo nuovo, tutto da vivere, quello che lui ha in abbondanza e Philippe non ha più. Lo scambio avviene nello studio del notaio. In quella penombra Philippe racconta le parti della sua vita che occupano esattamente il tempo che, volta per volta, desidera acquistare. Sono storie in cui niente è come sembra: c'è un canale nella pace della campagna francese abitato da un pesce mostruoso; c'è un capitano di mare che desidera una ragazzina al punto di rapirla, facendo poi le spese del potere terribile della sua innocenza; c'è un'antica confraternita di funzionari di provincia che ha capito che la burocrazia può creare persone vive, reali, solamente inventando nomi e cognomi e annotandoli su un registro.