La nostra presenza
Il volume contiene otto racconti: nal primo, "Al vicolo cieco", Giò è un ragazzo seriamente indebolito, ma sperimentale e attivo. E stato invecchiato, come si capirà dalla sua telefonata, dal germe del millennio andato. Sempre Giò, nella "Morte del pittore", chiude definitivamente la storia familiare con la spoliazione, spietata, dei beni materiali del nonno pittore. Ne "La nostra presenza" il gioco del calcio spinge Giò, curiosamente, nel baratro dell'amore mistico. Come mistico è il protagonista di "Paglia e veste a giaciglio", una specie di Gesù decisamente risentito. Con "Al suono del primo giorno" comincia e finisce l'epopea della madre impura. Una donna corrotta, una madre subdola, falsamente malata, cerca di annichilire il figlio, senza riuscirci, in una clinica svizzera. Ne "Il limite minimo di resistenza" si libera, infine, la diga emotiva: una lettera d'amore scritta per le strade di Roma si fa passione e l'esistenza diventa a questo punto misteriosamente prodigio, fulcro e rilancio per l'avvenire.
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