Questa sera o mai. Storie di musica contemporanea

C'è voluttà, felicità, slancio utopico, positivo disordine nella musica contemporanea; pesano su di essa, invece, gravi ed errati pregiudizi (è difficile, è solipsistica...). Si tratta di valorizzare i primi e dissipare i secondi: è l'obiettivo che Mario Gamba si pone in "Questa sera o mai", puntando sulla gradevolezza e, assieme, sulla profondità dei lavori che oggi nascono dall'amore rivoluzionario per il presente. In questo libro di "politica della musica", costruito con un montaggio di frammenti, Gamba sostiene che la musica contemporanea più interessante (la vera "musica del desiderio") è sempre quella più radicale, quella che supera la storica rottura dell'ordine tonale, non quella che lo restaura. Radicalità e comunicatività vanno assieme, contrariamente a quel che si dice - e questo vale tanto per la musica 'colta' quanto per il jazz, dove le sorprese continuano a prodursi numerosissime. Per combattere le prevenzioni, Gamba racconta decine di opere firmate da autori come Boulez, Goebbels, Coltrane, Battistelli, Feldman, Mitchell. Segue gli esiti delle relazioni pericolose tra la musica e altri linguaggi. Polemizza con la 'vecchia scuola' senza nascondersi che anche musicisti fra i più innovativi, come lo stesso Boulez, non vanno immuni dal morbo dell'accademia, chiudendosi in difesa contro l'invasione (vitale) delle musiche pop e rock. "Questa sera o mai" è un libro di una piacevolezza rara, se non unica, fra i testi che si occupano di musica d'oggi: proprio il suo carattere volutamente erratico, asistematico e sensoriale lo rende una guida impagabile all'esperienza della musica contemporanea, capace d'indurre nel lettore il desiderio, persino di ascoltarla (o riascoltarla), vederla, gustarla.