Adoro essere uccisa

Adoro essere uccisa

Metti un mattino di un giorno qualsiasi, magari a Londra. Metti che esci di casa, e naturalmente già lo sai che il tempo massimo per imbatterti nel primo spostato della giornata è non più di dodici minuti (cioè quanto ci vuole per arrivare alla metro, dove ce n'è sempre almeno uno in servizio). L'artista dei rifiuti che ha scelto la tua auto per la sua personale esposizione della spazzatura di tutto il vicinato, lo ignori. L'anziano cowboy di Manchester con tanto di aria triste e sparatoria finale fa parte del paesaggio urbano. Lo stesso dicasi del fallito della Web Age, ex portaborse di un gangster, che ora sogna il posto in banca... Ma quando entri al bar e scopri una folla che pende dalle labbra di uno schiumante assassino (ovvero di un aspirante pittore che si finge efferato serial killer per sfondare nel mondo dell'arte)... be', allora potresti decidere di averne abbastanza. Se a questo punto, però, ti venissse la balzana idea di chiedere asilo in un'area protetta...che so... tipo British Library, sappi che nemmeno lì c'è scampo. Tra gli scaffali della cattedrale del sapere s'aggira infatti un pericoloso maniaco della carta stampata senza fissa dimora (come ogni lettore che si rispetti). Segni particolari: una T-Shirt con su scritto 'Mangiatore di libri. Dovete avere paura di me'. Tibor Fischer orchestra le sue storie di ordinaria pazzia vibrando tutte le tonalità del tragicomico, tra lampi di humor nero e stoccate di sarcasmo che virano all'improvviso, sciogliendosi in una strana, dolce, inquietante compassione. "Adoro essere uccisa" conferma tutto il brillante talento del suo autore, giustamente riconosciuto tra i migliori nuovi scrittori inglesi di questi anni.
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