Angeli a colazione
Una satira al femminile, profondamente caustica e spensieratamente amorale. Lou Donovan e Jay Oliver sono due dirigenti d'azienda sfrenatamente ambiziosi, sempre dediti all'impaziente ricerca di un affare da concludere e una nuova donna da conquistare. Costretti a fare la spola da un ufficio all'altro, a districarsi tra le mogli e le amanti, questi uomini d'affari sono persone 'normali', di quelle, dice Dawn Powell, "che dicono una cosa e ne fanno un'altra, che avvertono chi gli sta vicino del pericolo mentre loro, invece, ci si tuffano dentro". I personaggi femminili sono altrettanto complessi: l'incantevole Ebie, romantica e intelligente pubblicitaria; Trina Kameray, giovane senza scrupoli ma dal fascino europeo; la signorina Frey, segretaria saggia e sensibile; Flo, la chiassosa e volgarissima consorte di Jay; Mary Donovan, aristocratica, discreta e apparentemente rassegnata. Scritto con l'aiuto di sostanze eccitanti come la benzedrina e in tempi brevissimi, "Angeli a colazione" è un romanzo teso, veloce, divertente e dal "linguaggio consapevolmente serrato", per usare le parole di Gore Vidal. Di stupefacente modernità, perché anche oggi, come scrive Tim Page, biografo dell'autrice, non è raro incontrare "i discendenti di Donovan e Oliver, mentre corrono a prendere l'aereo e latrano furiosamente al cellulare", quando uscì nel 1940 vendette poche copie, ma alla fine del decennio era già divenuto il più famoso tra i capolavori comici di Dawn Powell, il libro di culto per coloro che pensavano esistesse solo un mondo: quello vivace e high-class della Manhattan bene.
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