Full of life
"E' la storia di un uomo e di sua moglie, di come diventano genitori di un bellissinio bambino ... ", questa - per usare le parole di Fante in una lettera alla madre - l'idea portante di "Full of life". Ma, come in tutti i romanzi del grande narratore americano, è molto difficile riassumere le invenzioni, l'ironia, le meraviglie della sua scrittura: si può solo goderne il divertimento e la forza che la ispirano. "Full of life", pubblicato nel 1952 e qualche anno dopo adattato per il cinema (con tanto di nomination all'Oscar per la migliore sceneggiatura) è il libro più comico e autobiografico scritto da John Fante, il suo ultimo romanzo prima del lungo silenzio durato oltre venticinque anni. E dunque ecco John e sua moglie Joyce alle prese con l'arrivo del loro primo figlio, l'improvviso attacco di una schiera di voraci termiti contro la loro casa di Los Angeles, il soccorso di papà Nick, il "più grande muratore della California", e ancora una serie interminabile di piccole disavventure e litigate, tra lacrime, sorrisi, crisi mistiche, formidabili bevute di vino. "Full of life", unico grande successo di Fante in vita e indimenticabile racconto di come un uomo e una donna possano amarsi e odiarsi, essere una contro l'altro e poi ancora amarsi e sentirsi insieme, rivela uno scrittore al massimo delle proprie straordinarie possibilità espressive e completa, finalmente, la bibliograria italiana della narrativa fantiana.
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