Geografia dei bambini. Luoghi, pratiche e rappresentazioni
Perché abbiamo bisogno di una "geografia dei bambini"? L'importanza dell'orientamento nello spazio o dell'osservazione diretta, il ruolo sociale e politico della nostra disciplina all'interno della scuola, le connessione con i temi della cittadinanza e della sostenibilità: sono nodi discussi a fondo da diversi autori. Eppure, nel pensiero geografico contemporaneo, è emersa con forza la necessità di isolare un ambito di lavoro, indipendente dalla ricerca sull'insegnamento della geografia, indirizzato nello specifico allo studio dei luoghi, delle pratiche e delle rappresentazioni che "costruiscono" le geografie dell'infanzia. La Children's Geography di matrice anglosassone si è affermata, innanzitutto, come un passaggio fondamentale per definire i bambini e le bambine non più come "individui in transizione verso l'età adulta", ai quali fornire le coordinate per essere, un giorno, adulti capaci e responsabili, e, in seguito, si è convertita in uno strumento indispensabile per considerarli attori protagonisti dei luoghi che abitano tutti i giorni: la casa, la scuola e gli spazi pubblici. Questo libro si apre proprio con un'argomentazione a favore di questa autonomia e con la discussione del posizionamento intradisciplinare della "geografia dei bambini". Prosegue proponendo un'applicazione dei principali nodi teorici della Children's Geography ai luoghi che maggiormente influenzano l'esperienza spaziale dei bambini e delle bambine...
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