Sorrisi di giglio
Il poeta è uno occhio che guarda, vede e trascina il lettore in un vortice di sensazioni. Passano, attraverso la sua lente e la sua voce, una miriade di "respiri accennati" e "storici frammenti" che disegnano, nella loro apparente frammentarietà, la trama di un'esistenza personale e collettiva. Perché il verso ora racconta di sé e pare accartocciarsi in una dimensione intima ed intimistica, ora si immerge nella storia e ne mostra la drammaticità e la cogenza. E questo dire si sostanzia di un linguaggio forte e deciso, corposo e denso che trapana le cose e ne tira fuori l'anima, anche quella più brutale e dolorosa. Insiste la lingua del poeta sulle consonanti forti che lasciano solchi e pensieri intensi. E, così, i sorrisi di giglio del titolo, che biancheggiano e guizzano dinanzi agli occhi del lettore nella loro sinestesia, nascondono una scia di ironia e una velatura malinconica. Gli storici frammenti non lasciano sogni ma gocce doloranti che cadono sulla pelle. Lente ma inesorabili.
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