Julia. Figlia di Cesare Ottaviano Augusto. Amore, odio, amore

Julia. Figlia di Cesare Ottaviano Augusto. Amore, odio, amore

Più che un racconto storico Julia vuol essere un "vissuto storico". L'autore ha interpretato i suoi stati d'animo, la sua forte sensibilità che la condusse ad essere bollata dalla storia come una donna dissoluta. Ma perché una donna che vuole essere coerente con i propri impulsi affettivi, sensuali, viene considerata dissoluta? Cosa accade veramente? Ogni potere assoluto è basato sull'ipocrisia. E questo Julia non l'accetta anche se il "duce" è suo padre. Non accettandolo si condannò. L'autore si avvale di testi scritti da Svetonio, Tacito, Plinio, Ovidio, Orazio e altri ancora. "Parteciperemo" alle cene conviviali sontuose, corrotte al massimo, dove il sesso diventata quasi uno "scambio intellettuale". Saremo, inoltre, in una Roma imperiale come la volle suo padre; il divo Ottaviano Augusto che dichiarò: "Ho trasformato Roma tutta di marmo, non più di mattoni". "Accanto" a Julia interpreteremo i suoi stati d'animo tra amore, odio, amore. Non accettò mai la famosa frase pronunciata dal padre: "Perseguire il proprio fine non il proprio sentimento". Con grande dignità e tanto sacrificio dimostrò il contrario.
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