La letteratura calabrese. Per la scuola media. 1.Dalle origini al Barocco
Il libro è il racconto della nascita e dello sviluppo ininterrotto della civiltà letteraria calabrese: dalle origini al Barocco. Va dalla presenza, presso la Corte di Federico II, di poeti, come Folco Ruffo, e di scienziati, come Giordano Ruffo, a quella di Barlaam, che fu maestro di Francesco Petrarca, e di Leonzio Pilato, che per primo, in tutta l'Europa, tradusse dal greco in latino l'Iliade e l'Odissea di Omero e l'Ecuba del poeta tragico Eschilo. Grandi storici, come Giovanni Simonetta, e grandi umanisti, come Giulio Pomponio Leto, emergono nel Quattrocento. Nel Cinquecento s'impone la presenza di Bernardino Telesio la cui importanza è pari a quella di Galileo Galilei, e Galeazzo di Tarsia si rivela come il più possente lirico del secolo. Infine, il Seicento, il secolo del Barocco in cui non mancano i poeti barocchi calabresi, come Francesco Della Valle e Cesare Monizio. Così come non mancano i poeti dialettali, quali Duonnu Pantu, Ignazio e Giuseppe Donato.
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