Quando puoi sorridi
Poesia dell'affabilità, questa di Maurizi, tuttavia scavata nel mistero delle cose, apparentemente umili, testimoni invisibili del nostro vivere, nostre compagne non viste, ma da cui siamo registrati come da occhi che non ci perdono un attimo. La raccolta inizia, infatti, con versi nutriti da una bella intuizione di base: 'afferrare le sensazioni dal niente - per quello che deve venire - vincere la tentazione - di rimestare il tempo. Stilisticamente, il punto di forza di Maurizi è l'ossimoro non preso come epigrafe, ma iniettato nel corso del quotidiano, del suo fluire: - C'è il sole - la pioggia presente il sole, ci vuole l'ombrello anche col sole -. La vita - intende il poeta non ha una logica esatta, simmetrica; la sua simmetria diventa capricciosa, ci sfida, si smentisce per tenerci in una condizione di 'affabile allarme'. In questo senso, possiamo abbinare il titolo della silloge, che sembra un invito sentimentale, ottimistico Quando puoi sorridi con un finale altrimenti perentorio: 'a nessuno interessa infatti - se sei stato felice'.
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