«Neutralismo» cattolico e socialista di fronte all'intervento dell'Italia nella 1° guerra mondiale
È da tempo che stavo riflettendo sulla "Questione dei cattolici" nell'attuale momento politico. Certo, le mie antiche e recenti letture sull'argomento "cattolici" - dal "Tevere più largo" di Spadolini a "Chiesa e Stato in Italia" di Arturo C. Temolo e tanti altri saggi sul rapporto tra "cattolici e politica" - hanno costituito per me, anche per il mio impegno politico, elemento di attenzione sotto il profilo culturale. La recente presenza in Parlamento di un Papa, Giovanni Paolo II, le "presunte" interferenze" con i continui richiami dell'attuale Pontefice teologo, il tedesco Benedetto XVI, sono anch'esse delle "novità" che pongono questioni di rilievo sul rapporto tra sfera religiosa e realtà politica. Con in più il "ritorno" in campo di un Islam che non può non preoccupare, per la sua incidenza... determinata, ampi settori del mondo cattolico che, dopo le considerazioni dottrinarie di Ratisbona del Pontefice, ha visto le varie puntualizzazioni del medesimo con qualche segno di cedimento tattico nella definizione del rapporto tra Islam e Cattolicesimo.
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