Trappola globale. Il governo ombra di banche e multinazionali
Il destino del pianeta non è scritto da presidenti-marionetta ma dai loro consiglieri, e questi ultimi sono pilotati da poche persone di potere che vivono nell'ombra. Nel giro di due secoli questi innominati sono riusciti a mettere il mondo in ginocchio. L'hanno fatto a colpi di politica, progettando a tavolino crisi internazionali e guerre spietate; a colpi di finanza, assoggettando le nazioni al dominio delle banche; a colpi di economia, avvelenandoci con i fantasmi del capitalismo e del suo figlio degenere, il neocapitalismo; a colpi di pubblicità, inabissandoci nel gorgo del consumo più smodato. Ora siamo tutti nella stessa barca, imprigionati in una trappola globale. Viviamo da anni in stato di guerra e non ce ne rendiamo nemmeno conto. Vogliono farci credere che il motivo della disperazione altrui sia la mancanza di democrazia, mentre in occidente la democrazia accoppiata al capitalismo e a un "sano" cattolicesimo avrebbe instaurato una sorta di età dell'oro... No, non c'è da ridere. Abbiamo creduto a questa favola per decenni. Ci siamo cascati tutti. Adesso è giunto il momento di aprire gli occhi, prima che sia troppo tardi. Non possiamo e non dobbiamo accettare sempre tutto con rassegnazione, come se il nostro destino fosse già stato scritto. Il futuro del pianeta lo scriviamo noi, giorno per giorno, con i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni.
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