Cigarette girl
Elizabeth West, una ragazza sveglia che vive nella città frenetica e delirante di Los Angeles e lavora come sceneggiatrice di film d'azione, ha sviluppato una teoria molto particolare. Secondo lei, le donne fra i ventotto e i trentacinque anni vanno fuori di testa in preda all'ansia di sposarsi e avere dei bambini prima che sia troppo tardi. Elizabeth chiama questo fenomeno entrare nella zona. A questo punto basta con i soggetti che sprizzano fascino da ogni poro, con le megagalattiche scopate che cambiano la vita, con i Martini di troppo sotto le stelle. Diventa una priorità assoluta prendere in considerazione soltanto chi possiede i requisiti che faranno di lui un marito ideale o almeno probabile. Non è facile condurre a buon fine questa ricerca nella mecca del cinema infestata da bambole bionde disposte a tutto, da neo attrici che hanno studiato a New York, da suadenti seduttori che mormorano "ci sentiamo", dopo una notte di fuoco, da registi di successo che lasciano invecchiare il vino, ma non le fidanzate. Alla fine di un percorso accidentato, Elizabeth accetta il consiglio dell'amico da "cotta a primo livello", quella in cui se Brad Pitt dovesse abbordarti in un bar non lo degneresti di un'occhiata, e decide di vivere pericolosamente senza un preciso modello di riferimento. Fra i tristemente single e i felicemente accasati, prende corpo una terza via, all'insegna di un futuro precario ma probabilmente più luminoso per tutte le 'Cigarette girls' di buona volontà.
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