Memorie altrui
Al centro di questo romanzo, costruito attraverso un mosaico di memorie a ritroso, quasi un avvicinamento progressivo a una verità avvertita come un'immedicabile ferita, c'è una figura femminile, una figura di donna reietta e negata e in quanto tale, attraente e misteriosa per il nipote che racconta e ricorda. Sono ricordi spesso non suoi, ricevuti per immedesimazione medianica con la parente o ascoltati sommessi da testimoni superstiti, sono voci del passato che illuminano il presente e rivelano il volto beffardo della storia, la sua rinviata vendetta. Il nipote, a cui da piccolo è stato vietato ogni rapporo con la nonna materna, per difendere la famiglia da un'indegna discendenza, scoprirà invece la dignità forte, coraggiosa di una donna d'altri tempi, per la quale le cose valgono per quello che sono realmente non per il nome che portano. Padrona decisa e irriverente della propria vita sia come prostituta nei duri anni della giovinezza sia come signora ricca e temuta, nei giorni che seguirono, portando battaglie e lutti, la nonna morta diventa un emblema di libertà per chi ne sa leggere il difficile percorso. Attraverso le memorie frammentate,parziali di esseri patetici o tragici, annegati di noia e di solitudine, e con lo sguardo attento di chi aspetta solo la rivelazione, lo scrittore ricostruisce, con sapienza notevole e insolita in un'opera prima, uno spaccato famigliare e sociale che inizia col secolo, continua all'epoca della seconda guerra mondiale e termina a metà degli anni Settanta; e dal quale emerge un ruolo di donna degno di figurare accanto a celebri eroine della narrativa anglosassone, un personaggio simbolo di una femminilità senza condizioni, capace di amare e di odiare contro tutto e tutti.
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