Mistero della sapienza (Il)
Chi ha ucciso e perché Marta Russo, la studentessa assassinata con un colpo di pistola il 9 maggio del '97 in un vialetto dell'Università di Roma? Fu un agguato, un "gioco criminale" o un delitto fortuito? In base a quali prove Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, i due assistenti di Filosofia del Diritto, sono stati accusati di omicidio volontario? L'inchiesta è stata condotta a tutto campo oppure s'è sviluppata a senso unico, trascurando le altre ipotesi e forzando i ricordi dei testimoni?Partendo da questi interrogativi, sulla scorta dei verbali di interrogatorio e degli atti processuali, il libro ricostruisce l'intera vicenda alla luce della sentenza di primo grado che ha condannato Scattone per omicidio colposo e Ferraro per favoreggiamento, assolvendo tutti gli altri imputati.Dalle indagini preliminari alle piste alternative; dall'incerta e controversa deposizione dell'assistente Maria Chiara Lipari, fino alle accuse della segretaria Gabriella Alletto e poi alla clamorosa ritrattazione dell'usciere Francesco Liparota; dalle intercettazioni ambientali e telefoniche alle perizie tecniche e balistiche, ecco la vera storia di un delitto senza movente. I sospetti di omertà all'interno dell'ambiente universitario, le pressioni degli inquirenti sui testi, la teoria del "delitto perfetto" e del Superuomo, gli alibi degli accusati, i colpi di scena e le polemiche durante il dibattimento, le requisitorie e le arringhe: il caso Marta Russo ha gli ingredienti classici del grande giallo, con la differenza che qui tutto è accaduto realmente. Ma la verità è quella emersa alla fine del processo nell'aula-bunker del Foro Italico? O c'è un'altra verità al di là del verdetto emesso dai giudici della Corte d'Assise? Sullo sfondo dell'Università più grande e disastrata d'Europa, il racconto svela l'intreccio tra apparato giudiziario e sistema informativo nella costruzione del castello accusatorio.
Momentaneamente non ordinabile