Vangelo di Giuda
A Capri, nell'attesa della fine, l'imperatore Tiberio in lunghe notti insonni ascolta le parole di un'ombra, di un'apparizione: è la figlia del poeta Cornelio Gallo, che Augusto aveva fatto assassinare distruggendone poi l'opera. La donna gli recita lo sconosciuto libro del padre su Gesù di Nazareth, mentre dalla Palestina, sullo sfondo di un impero in disfacimento, giungono inquietanti conferme della verità profetica del poeta: le parole di Cristo sono state imprigionate nella scrittura, destinata a divenatare strumento di dominio. Sulle tracce di una leggenda intessuta di realtà, Pazzi, lo scrittore più visionario della narrativa italiana contemporanea, innesta una sua proiezione fantastica ma non impossibile, che interpreta il silenzio e indaga sugli inganni della storia e della sua ineluttabile logica ripetitiva. Perché il Vangelo di Giuda, che la donna in veglie notturne racconta, rivelerà a Tiberio le terribili astuzie del potere, prefigurando inoltre il proprio inaspettato destino.
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