Se un leone potesse parlare. L'intelligenza animale e l'evoluzione della coscienza
Quanti di noi, guardando il cane o il gatto di casa, si sono chiesti se gli animali possono pensare? Proprio questa è la domanda che negli ultimi cinquant'anni ha calamitato l'attenzione di biologi, etologi e psicologi nella speranza di capire se piccioni e scimpanzé, topi e pesci rossi riescano a comunicare, ragionare, calcolare, mentire persino. La conclusione è sempre stata che gli animali siano in tutto e per tutto simili a noi, soltanto un po' meno intelligenti. Stephen Budiansky dimostra come questa visione del "pensiero animale" sia del tutto sbagliata. A portare fuori strada gli scienziati (ma anche giornalisti, divulgatori e documentaristi) è stato il nostro antropomorfismo, la tendenza a vedere negli stessi animali l'immagine riflessa di noi stessi. Un vizio comprensibile, forse, ma che ci spinge a definire intelligenti solo quei comportamenti animali che mimano i nostri. La verità, dice l'autore in questo splendido saggio, è che ogni specie ha sviluppato comportamenti che non sono affatto comparabili con quelli di specie diverse. Stabilire se un animale sia più intelligente di un altro, uomo compreso, non ha molto senso. L'importante è capire l'ambiente - reale, selvaggio, violento - in cui vive un falcone, un cavallo, una tigre. Da questo punto di vista, l'abilità di un piccione a ritrovare la strada di casa dovunque si trovi ha poco a che fare con l'intelligenza comparativa ma molto con la percezione del mondo, assai diversa e peculiare, tipica di quell'animale. Budiansky affronta le ricerche, a volte bizzarre, che si celano dietro gli esperimenti condotti per valutare l'intelligenza animale: dai cavalli in grado di contare, ai primati che sembrano padroneggiare il linguaggio dei segni, ai ratti che, si dice, hanno sempre una chiara visione dell'ambiente e di quello che sta succedendo. Questa visione antropocentrica della natura, sostiene Budiansky alla conclusione del libro, sta tuttavia perdendo d'importanza. Le moderne scienze cognitive e la [...]
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