Morte a Palermo
All'inizio pare un classico di Sciascia. Una storia gialla che inclina al nero con forza razionale e vendicativa. Ma a poco a poco la narrazione diventa diversa. Il commissario Santoro è chiamato a risolvere il caso del professor Costanzo emerito e discutibile studioso morto ammazzato un pomeriggio palermitano. I superiori pretenderebbero che il commissario sbrigasse tutta in una settimana, ma non è possibile.Appena Santoro fa i primi passi viene sfidato dal mistero dei labirinti tracciati nei fogli contenuti nella borsa del morto. E da allora gira senza pace e senza costrutto da un labirinto all'altro. Intorno a lui tanta gente che fa e disfa la sua vita. C'è anche un grande scrittore argentino che somiglia come una goccia d'acqua a Borges e sentenzia come Dio e un intero zoo di personaggi riconoscibili e non riconoscibili ma tutti con qualcosa da frsi perdonare. Più di qualcosa. Il commissario dà l'impressione di non raccapezzarsi affatto, seguendo piste false più o meno vicine alla verità. Alla fine, però i conti tornano. "Tutto si perde in Allah e tutto si ritrova".
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