Bersi la morte. 10 racconti cubani di fine millennio

Bersi la morte. 10 racconti cubani di fine millennio

Cosa è rimasto, alle soglie del duemila, del pianeta- Cuba? Quali umori attraversano la patria di Fidel e di Batista, l'"isola desolata" e incantatrice di Reinaldo Arenas e Celia Cruz? Come si racconta, oggi, questa terra dell'illusione e del disinganno, affacciata sul sogno nordamericano e sulle sue seduzioni e però confinata nella povertà del Sud del mondo e dell'isolamento politico? Cinque giovani scrittori cubani - Raùl Aguiar (1961), Jorge Angel Pèrez (1963) Alberto Guerra Naranjo (1962), Ena Lucia Portela (1972), Alberto Garrandés (1960), che di questa raccolta è anche l'ideatore e il curatore - rispondono a queste domande attravrso dieci racconti che danno conto della complessità e della ricchezza dell'esperienza cubana attuale.Diversi per stili, generi, universi mentali, i cinque autori sono uniti da una sorta di minimo comun denominatore narrativo e forse generazionale, Spregiudicati, aggressivi, brutali e teneri, modernissimi, in bilico tra un passato che sembra non riguardarli e un futuro che non sa prendere forma, si muovono immobili in un assoluto presente macchiato di violenza e di assurdo. Al centro delle loro storie, radicalmente sgombre di retorica e sempre decisamente a fuoco sui vicoli ciechi del privato, l'inquietudine sessuale, l'attrazione feroce della violenza, l'impotenza, il non senso. Il tutto, attraverso la lente di una sapiente sperimantazione narrativa e di un'evidente "passione" per il gioco della scrittura. La carrellata di Alberto Garrandés sulla giovane narrativa cubana ci rivela un mondo di inquieti e ossessivi "metronomi alla deriva", di piccoli cannibali dediti alla pratica del "flusso di incoscienza" e ai fobici rituali metropolitani.
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