Borrelli direttore d'orchestra

Chi è veramente il procuratore Borrelli?Chi è la bacchetta che in tutti questi anni ha diretto, prima nel riserbo assoluto poi con dichiarazioni meditate e a sorpresa, l'inchiesta che ha sconvolto l'Italia? E, soprattutto, quali sono i fatti che non ha voluto o potuto dire? Insomma, qual'è la verità dell'uomo che ha ideato, fondato, guidato il Pool Mani Pulite? In questo libro, rigoroso e documentato ma scorrevole come un romanzo, emerge il volto affilato di un uomo amato e temuto, comunque rispettato. Lo rispettava il presidente COssiga che, pochi mesi prima del famoso arresto di Chiesa, lo convocò di primissima mattina per conoscere di persona, da picconatore a picconatore, l'uomo che si preparava ad affossare la Prima Repubblica. Lo temeva Berlusconi, che in un memorabile duello al palazzo di giustizia di Milano, affrontò a colpi di sciabola il delicato ma pungente fioretto del procuratore. E lo amava, e lo ama tuttora, quella parte dell'opinione pubblica che nell'inchiesta ha visto l'opportunità di chiudere, una volta per tutte, con un passato di tangenti e di ricatti. Pagina dopo pagina emergono i lati, e anche gli spigoli, di un uomo colto ed ostinato, elegante ed eclettico. Ma anche quelli del pianista diplomato al conservatorio, del fondatore di Magistratura democratica, dello studente di legge laureatosi a ventidue anni con una tesi con Calamandrei il cui titolo, "Sentimento e sentenza", la dice lunga sullo spirito che anima tuttora questo magistrato figlio di magistrato e padre di magistrato. E che dal nonno, magistrato pure lui, ha ereditato il gene, raro di questi tempi, dell'alto funzionario di Stato. Talmente raro, quel gene, che nessuno - nell'Italia delle tangenti - seppe riconoscerlo per tempo. Ne sa qualcosa Craxi che, chiedendo lumi su quell'invadente procuratore, ricevette un rassicurante "fidati" dal cognato Pillitteri.