Storia dell'epurazione in Italia
Come può un paese come l'Italia, che pure ha concesso un vasto consenso al Duce, sanare i guasti inferti alla vita pubblica dalla ventennale dittatura fascista e ripensare criticamente il proprio passato? La risposta - già nell'immediatezza della caduta del regime - è l'epurazione. Intervenire sugli uomini e vagliare, attraverso un riesame critico della posizione di tutti coloro che hanno avuto qualche ruolo nella vita pubblica, le responsabilità di ognuno. Autore di un libro estremamente documentato, costruito in buona parte su fonti rimaste per troppo tempo inedite e su carteggi poco conosciuti, Romano Canosa pilota con rigore e sicurezza la sua ricerca verso uno dei territori più paludosi e dimenticati della nostra storia nazionale: l'epurazione della classe dirigente espressa dal regime o collusa col fascismo in politica e nelle istituzioni nelle attività economiche e in quelle culturali, nei giornali e nelle grandi imprese. Vicenda, quella dell'epurazione, di rigorosi propositi, vanamente urlati nei comizi di piazza, e di piccole viltà e ataviche attitudini all'inciucio praticate nei più disparati contesti quotidiani: Romano Canosa la ricostruisce con intelligenza e umanità, con la consueta capacità di entrare nelle pieghe più segrete della storia. In un Paese come l'Italia - dove i legami personali, l'abitudine al compromesso, l'attitudine trasformistica fanno parte delle nostre connotazioni originarie - può avere un futuro un'operazione così sacrosanta e difficile, ambiziosa e destabilizzante? La risposta è in questo saggio di Canosa che attraverso tutte le varie fasi del processo di epurazione, colto nel suo faticoso svolgersi nei più disparati contesti (dallo Stato Maggiore all'alta magistratura, dalla Banca d'Italia alle grandi imprese), delinea il volto vero di un Paese.